Soluzione di continuità di un osso provocata da una sollecitazione meccanica che ha superato i limiti di deformabilità, elastica e resistenza del segmento interessato (trauma).
Le fratture possono interessare diverse parti del metacarpo: la testa, il collo, il corpo o la base.
Sono suddivise in fratture: trasverse, oblique, spirali e comminute, composte o scomposte, chiuse o esposte. (Foto disegni)
Sintomi
- Dolore/infiammazione
- Impotenza funzionale
- Gonfiore
- Deformità
- Rotazione ossea
- Perdita di forza
- Perdita dell’autonomia nelle attività della vita quotidiana (AVQ)
Il dolore è localizzato lungo il metacarpo interessato dalla frattura, si può irradiare alle dita e/o al polso. Si accentua durante i movimenti di dita e polso.
Cause
- Traumi diretti
Diagnosi
Viene eseguita dal medico attraverso esami strumentali come RX, TAC o risonanza magnetica, e attraverso esame obiettivo con test evocativi.
![](http://ergocafarelli.ch/wp-content/uploads/2023/03/Schermata-2023-03-10-alle-13.13.08.png)
Nella valutazione ergoterapica vengono tenute in considerazione le difficoltà riportate dal paziente durante l’esecuzione delle attività della vita quotidiana (AVQ). Inoltre vengono eseguiti test specifici e misurazioni della forza e della mobilità articolare.
Trattamento non chirurgico (conservativo)
Il protocollo conservativo prevede il confezionamento di un tutore teromplastico su misura da indossare giorno e notte. Le tempistiche e la tipologia di tutore vengono stabilite dal medico. Terminata la fase di immobilizzazione si passa a svezzamento graduale o completo del tutore.
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Nella prima fase di immobilizzazione vengono eseguiti trattamenti antalgici e anti infiammatori non farmacologici, quali:
- Trattamento anti edema
- Esercizi di scorrimento tendineo
- Controllo del tutore
- Terapie strumentali (ultrasuono terapia, laser terapia, elettrostimolazione Tens, magnetoterapia)
Nella fase di svezzamento:
- Allungamento muscolare
- Esercizi di scorrimento tendineo
- Recupero della mobilità articolare
- Massaggio muscolare e dei punti trigger
- Applicazione di Tape elastico
- Terapie strumentali (ultrasuono terapia, laser terapia, elettrostimolazione Tens)
- Paraffinoterapia e termoterapia
- Addestramento all’ergonomia articolare
In un secondo momento:
- Rinforzo muscolare
- Esercizi di propriocezione
- Esercizi di stabilizzazione
- Ripresa delle attività della vita quotidiana
Se fosse ancora presente rigidità articolare, si introducono tutori dinamici o statici progressivi (foto).
Trattamento post chirurgico
Qualora non risultasse efficace il trattamento conservativo, oppure il chirurgo dovesse valutare il paziente eligibile fin da subito per l’operazione, la chirurgia prevede:
- Osteosintesi (esistono differenti tecniche chirurgiche)
I protocolli post operatori in questi casi vengono stabiliti dal chirurgo e personalizzati sul singolo paziente. In generale prevedono:
- Scorrimento tendineo
- Trattamento della cicatrice
- Recupero della mobilità articolare
- Mobilizzazione del sistema nervoso
- Rieducazione della sensibilità
- Recupero della forza
- Stabilizzazione del polso
- Propriocezione
- Attività funzionali di manipolazione degli oggetti
- Ripresa dell’autonomia nelle attività della vita quotidiana
- Ripresa dell’attività lavorativa